Nel (poco) tempo libero delle passate settimane, ho tradotto in italiano un breve, ma secondo me fondamentale, saggio sul suono nei film scritto da Randy Thom, sound designer presso Skylwaker Sound da quasi tre decenni. Su Filmsound trovate l’articolo l’originale (in inglese) oltre a molti altri di Thom, Murch, Burtt, etc.
Spero che questo articolo sia interessante e stimolante; spero lo condividiate con altri colleghi, amici, appassionati di cinema e suono, ma non solo. Soprattutto spero possa illuminare tutte quelle persone che lavorano nel cinema (sceneggiatori, registi, montatori, produttori, scenografi, direttori della fotografia, costumisti, ecc) sulle possibilità narrative del suono e su come utilizzarlo appieno nei loro lavori. (A fine pagina trovate anche una versione in pdf). Buona lettura!
Designing A Movie For Sound – Creare un film per il suono
© by Randy Thom, 1999. http://www.filmsound.org/articles/designing_for_sound.htm
Traduzione italiana Davide Favargiotti
Il più grande mito a proposito della composizione musicale e del sound design è che riguardino la creazione di suoni meravigliosi.
Questo non è vero, o meglio non è vero abbastanza.
Che cos’è il Sound Design?
Si potrebbe ritenere che il Sound Design riguardi la creazione di effetti sonori brillanti ed efficaci. Questo però non descrive accuratamente quello che Ben Burtt e Walter Murch, che hanno inventato il termine, realizzarono rispettivamente in “Star Wars” (Guerre Stellari) e “Apocalypse Now”. In questi due film, lavorarono con registi che non cercavano solo effetti sonori particolari e potenti da incollare su una struttura precostituita. Sperimentando con il suono, “giocando” con il suono (e non soltanto con gli effetti sonori, ma anche con la musica e i dialoghi) durante tutta la produzione e post-produzione, Francis Coppola e Walter Murch, George Lucas e Ben Burtt, scoprirono che talvolta il suono cominciava a modellare l’immagine tanto quanto l’immagine plasmava il suono. Il risultato fu qualcosa di molto differente da qualsiasi cosa si fosse sentita prima. Questi film sono entrati nella storia, e le loro colonne sonore cambiarono per sempre il modo in cui oggi è concepito il suono dei film.
Quello che oggi passa per “bel suono” in un film è, il più delle volte, solamente suono molto forte. L’alta qualità di registrazione di effetti come spari ed esplosioni, o anche i vocalizzi di creature aliene ben ideati non danno vita ad un grande sound design.
Una partitura musicale ben orchestrata e registrata ha un valore minimo se non è integrata nel film e forma un tutt’uno con esso.
Dare agli attori molte cose da dire in ogni scena non è necessariamente un aiuto alla loro recitazione, ne è di aiuto ai loro personaggi o al film in generale.
Un suono, che sia musicale o di altro genere, ha un valore quando fa parte di un continuum, quando evolve con lo scorrere del tempo, quando è dinamico e risuona con gli altri elementi sonori e con le altre esperienze sensoriali. Continue Reading »