Art is another word for life

And life is infinite beyond definition
Beyond understanding even
Nothing said can contain but a drop of it
Art encompasses all aspects of existence
Life and truth and consciousness and color
And sound and feeling
All are the same thing
Seeing we call it painting
Hearing we call it music
Reading we call it poetry
And living we call it life
So art is an attempt to capture life
To crystallize and make permanent that which
Is forever fleeting and changing
To pick one detail out of the infinitude of infinites
And make it clear
To see a light
A though
An idea
A wondering
And share it with other people
To delve into the mysteries of nature and God

Eyvind Earle

The Eye Hears, the Ear Sees

On Sunday evening, I went to see a little Norman McLaren retrospective at Kino Village, an outdoor summer cinema in Rome.
I remember the first time I watched a McLaren film: I was a kid, studying piano in my hometown Conservatorio (it’s like a classical music academy). One year, there was a cycle of conferences around music and animation: it was so fun because it was something completely different from our daily music studies and broke the usual seriousness of the school. Bach and Mozart are great, but for a 13 years old boy maybe they aren’t the most exciting thing in the music world. So watching animation films as part of our lessons was something very refreshing and interesting. We saw shorts by Disney, Hanna-Barbera, Bruno Bozzetto: all of them were different examples of the connection between music and animation (from the first sound experiments by Disney to the use of music as “sound effects”, and to music as the driving force and rhythm of animations).

BTW this is one of my favorite of all time:

Clock Cleaners – 1937

Anyway, among these more mainstream movies, some of the works of McLaren were projected: one of those was “Begone dull care” (1949), I still remember today after almost twenty years. It was so strange , for a kid like me, but at the same time so beautiful and hypnotic and magical. And the music by Oscar Peterson (at the time I never heard before) helped a lot to make it special.

Sunday evening we saw some of his most famous works: and I suggest to watch them if you don’t know him (and re-watch as his work is amazing).

He experimented during all of his life with different animation styles, new (and old) techniques and various visual languages, but one thing never changed: the deep connection between the soundtrack (most of the time only music) and the moving images.
One of the technique he explored already at the beginning of his career was drawing and carving directly on the film strip: not only he drew on the 35mm frames, but he carved the optical sound track to make the “score” of his film:

Dots – 1940

Yes, you read it well, 1940 years before synths were invented! (This techniques remind me the amazing optical synth Oramics)

Or he photographed series of small rectangular cards and arranged them on the optical sound track to create the sound and “visualize” it, in a rhythmic, colorful explosion of shapes.

Synchromy – 1971
So beautiful!

So, check some of his other works here: National Film Board of Canada

Like the Academy Award winner “Neighbours” – 1952:

 

And the very poetic “Pas de deux” – 1968:

 

And on Ubuweb, a documentary on his life.

PS: this is my first post in English, please excuse any misspelling.

 

Roma

La Talpa (Tinker, Tailor, Soldier, Spy) – Film del 2012 #5

La Talpa di Thomas Alfredson è la trasposizione cinematografica dell’omonimo libro del maestro della spystory John le Carré.

Il film mi ha incuriosito sin da quando ho letto della sua partecipazione in concorso al festival di Venezia e finalmente ieri ho potuto vederlo (purtroppo non in lingua originale, ma la proiezione, digitale, al cinema The Space in piazza della Repubblica è stata di elevata qualità). E non sono rimasto deluso.

Tre anni fa, Alfredson mi aveva colpito con lo splendido “Lasciami Entrare” (Let The Right One In) e con questa nuova opera continua a creare grande cinema.

Il film è una spy story classica, ambientato a Londra in piena guerra fredda, con i tempi e gli intrighi (piuttosto “intricati”) tipici del genere: non aspettatevi certo un James Bond alla Daniel Craig. Anche perché il protagonista George Smiley, interpretato da un ottimo Gary Oldman, è l’esatto opposto del personaggio inventato da Ian Flemming: un anti-eroe di mezza età che fa della calma, della sua acuta intelligenza e memoria e dell’abilità nel muoversi nel torbido ambiente dello spionaggio le sue armi di battaglia.

Il ritmo della storia (ma anche del montaggio), sopratutto nella prima parte, rispecchia un po’ le caratteristiche  del protagonista: l’inizio è lento, mentre vengono presentati tutti i personaggi e le loro relazioni, ma una volta entrati nel mistero della talpa è impossibile staccare gli occhi dallo schermo.

I costumi e soprattutto la scenografia sono assolutamente perfetti: non un dettaglio fuori posto, e sono al servizio completo della storia, raccontandoci ancora di più di quegli anni, di quel ambiente e della vita e  psicologia dei personaggi.

La regia mi ha assai intrigato, con splendide inquadrature su dettagli (che solo una spia potrebbe cogliere) e dolly e movimenti macchina morbidi e mai veloci: niente macchina a mano qui! Ma inquadrature sempre composte e illuminate alla perfezione.

Per ora il mio preferito del 2012 (dopo The Artist, che però a tutti gli effetti è uscito nel 2011).

+ Per i film numero #2, #3, #4 del 2012, un post tra qualche giorno :)

J. Edgar – Film del 2012 #1

Primo film del 2012: l’ultimo lavoro di Clint Eastwood, J. Edgar

Che dirne? Sicuramente una grande, ottima interpretazione di DiCaprio.

La mano del vecchio Clint è ancora ottima, e la si ritrova nella grande scelta dei movimenti camera, nell’attenzione ai dettagli, nella squisita fotografia e nel montaggio: la grande esperienza e conoscenza del mezzo narrativo sono visibili in ogni sequenza.
Mi ha invece convinto meno il trucco (DiCaprio buono, ma al limite del ridicolo quello di Armie Hammer, che interpreta Clyde Tolson, assistente personale e amante di Hoover: in alcune scene sembrava uno Sgommato!), e il ritmo nella seconda parte del film; la lunghezza della seconda parte e l’indugiare di Eastwood sul rapporto personale tra Hoover e Tolson sono punti deboli del film che mi hanno lasciato l’amaro in bocca (e non solo a me ma a tutti i miei compagni di serata): sono molto lontani i tempi e e il ritmo calibrati e perfetti di un Mystic River o un Unforgiven.

Mi è piaciuto più di Invictus e Changeling, ma non è all’altezza di Gran Torino o di Letters from Iwo Jima, prendendo in considerazione solo gli ultimi lavori del maestro.

Da vedere per l’ottima interpretazione di DiCaprio (ma anche Hammer e Watts non sono da meno) e per vivere l’epopea di un controverso personaggio che ha segnato cinquant’anni  di storia americana.

Everything goes quite #1

# Il lavoro di Christine Sun Kim lascia semplicemente a bocca aperta:

Via AudioCookBook

#Oramics Machine: ho (ri)scoperto questo incredibile strumento, precursore dei più moderni sintetizzatori (e della manipolazione delle forme d’onda che oggi ci è tanto comune): in mostra ora al The Science Museum, London.

Ascoltate questi dischi (un ottimo regalo per Natale)! E su SoundonSound la storia dell’Oramics

via wefuckinglovemusic blog

Cosa regalare a un fanatico del suono nel 2011? (update 2x)

Primo Dicembre, Natale è alle porte… Quale migliore occasione per una bella lista di regali e consigli per noi sound-geek?

  • I nuovi Korg Monotron (circa 65 Euro) sono la novità (dovrebbero essere disponibili ormai disponibili) più divertente e musicale che può entrare in una tasca.

korg-monotron

  • Perché non una libreria di effetti sonori? Non sono mai abbastanza! Tim Prebble ha rilasciato da poco l’incredibile Contact Mic Library, più di 1500 suoni registrati solo con microfoni a contatto.

Contact mic library

Se invece siete più attratti dal medioevo, guardate e ascoltate la Medieval Weapons di Boom Library (in perfetto spirito natalizio sul loro sito c’è anche un calendario dell’Avvento sonoro). Ma ci sono anche le bellissime offerte di Rabbit Ears Audio, The Recordist o Chuck Russom. C’è solo l’imbarazzo della scelta!

cm3

  • Direttamente dalla Svizzera, un coltellino prodotto dalla Sonosax (dai 70 Euro), famosa per gli incredibili field mixer e recorders: il tool perfetto per affrontare ogni imprevisto sul set o in studio.

cybertool-sonosax

  • Avete un’iPad? Perché non regalarsi un Moog portatile? L’Animoog (24 Euro, via Appstore) offre il nuovo e unico motore di sintesi “Anisotropic Synthesis Engine” ed espressive possibilità di performance, oltre alla possibilità di controllo completa tramite MIDI

animoog-moog-music

Che cosa c’è nella vostra lista dei desideri?

UPDATE (071211):

Il primo, potente e programmabile, sistema di controllo multitouch, dopo essere andato fuori produzione un anno fa, risorge a nuova (ovviamente solo software) vita, come applicazione per iPad, sviluppata da Liine. E giusto in tempo per i regali di fine anno. 39.90 Euro su Appstore

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Creare un film per il suono

Nel (poco) tempo libero delle passate settimane, ho tradotto in italiano un breve, ma secondo me fondamentale, saggio sul suono nei film scritto da Randy Thom, sound designer presso Skylwaker Sound da quasi tre decenni. Su Filmsound trovate l’articolo l’originale (in inglese) oltre a molti altri di Thom, Murch, Burtt, etc.

Spero che questo articolo sia interessante e stimolante; spero lo condividiate con altri colleghi, amici, appassionati di cinema e suono, ma non solo. Soprattutto spero possa illuminare tutte quelle persone che lavorano nel cinema (sceneggiatori, registi, montatori, produttori, scenografi, direttori della fotografia, costumisti, ecc) sulle possibilità narrative del suono e su come utilizzarlo appieno nei loro lavori. (A fine pagina trovate anche una versione in pdf). Buona lettura!

Designing A Movie For Sound – Creare un film per il suono

© by Randy Thom, 1999. http://www.filmsound.org/articles/designing_for_sound.htm

Traduzione italiana Davide Favargiotti

Il più grande mito a proposito della composizione musicale e del sound design è che riguardino la creazione di suoni meravigliosi.

Questo non è vero, o meglio non è vero abbastanza.

Che cos’è il Sound Design?

Si potrebbe ritenere che il Sound Design riguardi la creazione di effetti sonori brillanti ed efficaci. Questo però non descrive accuratamente quello che Ben Burtt e Walter Murch, che hanno inventato il termine, realizzarono rispettivamente in “Star Wars” (Guerre Stellari) e “Apocalypse Now”. In questi due film, lavorarono con registi che non cercavano solo effetti sonori particolari e potenti da incollare su una struttura precostituita. Sperimentando con il suono, “giocando” con il suono (e non soltanto con gli effetti sonori, ma anche con la musica e i dialoghi) durante tutta la produzione e post-produzione, Francis Coppola e Walter Murch, George Lucas e Ben Burtt, scoprirono che talvolta il suono cominciava a modellare l’immagine tanto quanto l’immagine plasmava il suono. Il risultato fu qualcosa di molto differente da qualsiasi cosa si fosse sentita prima. Questi film sono entrati nella storia, e le loro colonne sonore cambiarono per sempre il modo in cui oggi è concepito il suono dei film.

Quello che oggi passa per “bel suono” in un film è, il più delle volte, solamente suono molto forte. L’alta qualità di registrazione di effetti come spari ed esplosioni, o anche i vocalizzi di creature aliene ben ideati non danno vita ad un grande sound design.

Una partitura musicale ben orchestrata e registrata ha un valore minimo se non è integrata nel film e forma un tutt’uno con esso.

Dare agli attori molte cose da dire in ogni scena non è necessariamente un aiuto alla loro recitazione, ne è di aiuto ai loro personaggi o al film in generale.

Un suono, che sia musicale o di altro genere, ha un valore quando fa parte di un continuum, quando evolve con lo scorrere del tempo, quando è dinamico e risuona con gli altri elementi sonori e con le altre esperienze sensoriali. Continue Reading »

Una spolverata

Dopo quasi un anno di letargo, è ora di fare un po’ di pulizia da queste parti, rimettere a nuovo il vestito, e rimettere in movimento i muscoli addormentati.

A Noisy Day #17 20101024

Una domenica al Centro Commerciale.

Zoom H4, Centro Commerciale CinecittàDue, Roma