Oggi e’ stata una giornata da Woooooooooow…
La giornata e’ stata scandita da una tabella di marcia ferrea. Obbiettivo: tornare a San francisco per le sei del pomeriggio, ora d’inizio dell’aperitivo di benvenuto alla Conference a cui da domani partecipero’.
Questo pero’ non ha impedito di impegnare completamente la giornata.
Dopo la sveglia, abbiamo lasciato l’albergo e iniziato a visitare Monterey, cercando di approfondire la conoscenza con il suo passato, nonostante i 30 gradi all’ombra.
Bassi edifici bianchi di origine messicana compongono questa solare cittadina, un tempo patria dei pescatori di sardine, prima che l’eccessiva pesca ne distruggesse completamente l’habitat (e l’industria). Ora vive principalmente del turismo e va fiera del suo storico passato di centro commerciale, quando ancora i messicani dettavano legge in queste terre.
Poche miglia piu’ a sud, si trova Carmel-by-the-Sea, nota e fiorente e ricca cittadina balneare della costa. L’opulenza e aristocraticita’ dei suoi visitatori si nota dalla perfezione con cui ogni cosa sia curata a regola d’arte, dai vialetti delle strade ai bidoni dell’immondizia, e dai negozi, che offrono opere d’arte e vestiti di alta moda.
Camminare sulla spiaggia e’ piacevole, accarezzati dalle fredde onde dell’oceano, e si vorrebbe rimanere ad assaporare il sole caldo, ma ancora molte miglia ci separano dal nostro rientro a San Francisco.
La nostra rotta verso la baia ci porta ad attraversare la valle di Santa Clara, nota come Silicon Valley; qui ha avuto origine la rivoluzione informatica e ancora oggi tutte le piu’ grandi industrie software ed hardware hanno la loro sede in quest’area.
La temperatura e’ alta, fuori dal microclima condizionato della nostra Ford, ma questo non ci impedisce di fare un piccolo pellegrinaggio a 1, Infinite Loop, Cupertino, sede del campus della Apple, e acquistare un po’ di esclusivi gadgets da veri nerds.
Le ore passano come le miglia sotto le nostre quattro ruote; arrivati in citta’ siamo accolti dal traffico delle cinque del pomeriggio, che non ci toglie il buon umore, abituati come siamo al traffico infernale romano.
L’aperitivo e’ nella sede di Cycling74 e al mio arrivo e’ gia’ gremita di insegnanti, artisti, geeks, insomma gli utenti di MaxMSP. Da quello mi sembra di capire dai commenti e da quello che vedo, la societa’ e i ragazzi che ci lavorano sono molto “hippy”, e l’ambiente e’ proprio piacevole. Con mia sopresa incontro un altro ragazzo italiano, Luigi, (oramai trapiantato tra Stati Uniti e Argentina) e alcuni altri italianofili, che danno un respiro quando la sovrabbondanza di inglese diventa insopportabile.
Il dubbio di essere il meno esperto in mezzo a geni della programmazione viene ben presto confermato, ma anche molti altri sono nei miei stessi panni, e questo aiuta assai.
La serata scorre picevole, e presto arriva l’ora di lasciare il quartiere di Mission, dove ha sede della societa’, e tornare all’albergo, questa volta in un’area ancora piu’ centrale, quasi a Downtown. Qualche giro di birra al pub a pochi isolati dall’albergo, scoperto da Stefano in serata, che si tramutano in molti nel giro di poco tempo, mentre le ore si fanno piccole, la mia carta di credito smette di funzionare, e il Texas si presenta in tutto il suo splendore.
Ancora sorprese nella nottata, quando mi ritrovo circondato in pochi minuti da una decina di mezzi del San Francisco Fire Department, quasi come in un film, con la scala che sale veloce su un palazzo di fronte a me, e si cerca di capire se e’ il principio di un incendio o qualcuno che ha fumato dove non avrebbe dovuto. Luci colorate, sirene, poca voglia di tornare in albergo.
Alla fine ritorno, e la sveglia mi lascia solo poche ore di sonno (troppo poche) prima di suonare per annunciarmi l’inizio della conference.
Stories to repel ghosts
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