In un momento che in qualche modo ha scosso (nessuna battuta volontaria) l’italia e non solo, mi soffermo a pensare, dalla mia posizione fortunata di Roma, gli eventi mediatici di cui siamo ovviamente sommersi (senza alcuna accentuazione negativa… per ora). Il classico bombardamento televisivo (Vespa sempre il primo a pungere), che fortunatamente non mi ha travolto, i siti internet nazionali ed internazionali, e, per chi fa parte della comunita’ facebookiana, la grande mobilitazione che oggi tutti abbiamo potuto cogliere. In tutto questo mare di notizie, mi rimbomba nel cervello la vicenda delle accuse e polemiche sulla possibilita’ di previsione di un terremoto.
Io non sono assolutamente un esperto di geologia o sismologia, ma mi pare logico ed evidente, per i pochi e semplici studi, ormai lontani, del tempo del liceo, che i movimenti tellurici non siano proprio cosi’ evidenti da tracciare preventivamente e che siano allo stesso tempo una costante intrinseca della natura stessa della nostra Terra.
A questa minima base, aggiungo una semplice e veloce ricerca attraverso il web, che non puo’ essere ne completa ne produrre prove, ma semplicemente portare alla luce informazioni che sono facilmente reperibili.
Requisito fondamentale per prevedere qualcosa (un qualcosa, in questo caso, che non e’ nemmeno tracciabile come una piena di un fiume o un uragano) e’ la determinazione esatta (o con un’ottima approssimazione) del luogo e tempo di un determinato evento. Tutta questa polemica si basa su allarmi lanciati una settimana fa: i 70000 abitanti di L’aquila avrebbero dovuto abbandonare le loro case, il lavoro, la vita per una settimana? e fino a quando? E lo stesso allarme sembrava, per parole dello stesso ricercatore, essere rientrato con la fine del mese di marzo. Quindi inizia ad esserci qualcosa che non mi e’ chiaro. Tutto il metodo di previsione si basa, come ormai credo sapremo tutti, sull’analisi delle quantita’ di emissioni di radon: tecnica certamente non nuova e per ora ritenuta dalla comunita‘ scientifica non sufficiente a descrivere ora e luogo di un terremoto catastrofico (ricordo, anche se ovvio, che le scosse telluriche sono eventi giornalieri).
Il blog del NYTimes pubblica: “just spoke with Ross Stein of the United States Geological Survey, who points out that there was a flurry of research into the possible use of radon gas measurements to predict earthquakes in the 1980s and early 1990s, but that interest in it essentially died out more than a decade ago. Mr. Stein explained that one problem is that radon is a gas that is measured at the surface, which is a long way from where whatever it is that happens to trigger an earthquake, 10 miles below the earth’s surface, is taking place. He added that since radon gas is so easy to measure, “it can launch an armchair industry” of earthquake forecasters”
Detto cio’, spero sinceramente che questo o altri metodi arrivino ad aiutarci a capire meglio e magari anche ad annunciare queste eventi cosi’ imponenti e drammatticamente tanto piu’ grandi di noi, cosi’ al limite della comprensione, tali da ridimensionare l’animale uomo, magari anche solo per qualche ora, alla sua reale e fragile dimensione.
Tutte queste polemiche sui media mi sembrano, evidentemente non solo inutili, ma non rispettose di tutte quelle persone che in questo momento non hanno piu’ un letto sul quale rimanere svegli la notte a scrivere al computer (o dormire, come farebbero i piu’, credo): allo stato attuale delle conoscenze scientifiche , nulla si poteva fare prima, in questo senso; sicuramente si sarebbe potuto fare di piu’, e si dovrebbe fare, per l’adeguamento degli edifici storici e la progettazione dei nuovi a norme antisismiche!
Semplicemente credo che tutti siamo in grado di dire che qualcuno sara’, purtroppo tragicamente, ucciso a New York tra qualche giorno, ma senza poter dire con precisione ora e luogo, questo non puo’ essere altro che uno dei tanti eventi (in questo caso) drammatici della nostra vita.
Post a Comment